Gli interventi di recupero e restauro che intendiamo proporre hanno come finalità quella di restituire alla Ridotta i suoi caratteri di elemento nodale all’interno del sistema di relazioni che intercorrono tra la viabilità di fondovalle e la sovrastante fortificazione. Oggi infatti la Ridotta appare completamente scissa da tutto il sistema difensivo del Forte, con i fossati e i percorsi coperti. Lo stato attuale non consente di leggere, quindi di capire, sia il sistema Forte nella sua interezza, sia l’edificio della Ridotta come parte di un organismo complesso, le cui ragioni costruttive e di collocazione sul territorio risiedono nell’insieme delle sue componenti. La parte demolita della Ridotta viene ricostruita come disegno contemporaneo dell’edificio antico, che ne ripropone il volume, ma ne cambia la materialità, utilizzando materiali e tecnologie costruttive attuali, quali l’acciaio Cor-Ten per il rivestimento esterno e la struttura a profilati metallici come scheletro portante. La ricostruzione non riguarderà solo il corpo orientale a cavallo della strada regionale, ma in parte anche il corpo principale della Ridotta, con la ricostruzione della parte mancante dell’ultimo piano e di tutta la copertura. In questo modo tutta la volumetria ricostruita risulterà chiaramente distinguibile da tutta la parte sopravvissuta dell’edificio.
La parte superstite della Ridotta sarà invece oggetto di un restauro e recupero puntuali che mirano, da una parte, alla massima conservazione dell’aspetto di rudere, carattere oramai storicizzato e segno indelebile di un certo periodo storico, e dall’altra, al riutilizzo di tutti gli spazi ancora presenti necessari per far diventare l’edificio il punto di accesso principale all’intero complesso e simbolo della rinascita del Forte.
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